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Frazione di Mechel

Quella di Mechel è una storia molto importante che riconduce il paese a origini antichissime, tanto che la sua prima localizzazione era molto più a valle, quasi a lambire le rive dell'antico lago di Santo Spirito.

I recenti approfondimenti archeologici individuano l’antica Meclo in quell’insediamento ritrovato recentemente che era di dimensioni veramente ragguardevoli ed era sovrastato dall’area sacra di Valemporga che ci ha regalato preziosissimi reperti.

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Frazione di Mechel
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Presidiava la strada che procedeva verso Cles, ma i secoli ne hanno visto l’abbandono per una localizzazione più arroccata, forse per motivi tipicamente medievali di difesa e di controllo, ma forse anche per l’insalubrità del luogo. Ed è proprio al medioevo che può essere riferito l’attuale agglomerato di struttura lineare. Si sviluppa seguendo la strada che si innalza a sovrastare i Paludi, provenendo da Talào per accentrarsi nel luogo di maggior esposizione solare assecondando il pendio che obbliga un insediamento a gradoni su due strade orizzontali parallele. La strada scendeva poi verso Cles passando per la zona di Caralla (toponimo citato nel 1396) e imboccando Via Lampi in prossimità del Convento, ma si collegava anche alla superstite strada antica che si inoltrava in paese attraverso l’attuale Via Diaz. La S.P. 73 risale alla fine del Settecento, cioè dopo la bonifica dei Paludi, realizzata dall’Impero per via degli acquitrini in prosciugamento che procuravano importanti problematiche sanitarie, ma in effetti riprende un itinerario consolidato. Da Mechel vi è una notevole visuale utile al controllo del territorio, infatti poco sopra esisteva il castelliere di Sant’Ippolito, antico presidio a difesa dell’insediamento. Distrutto nel Quattrocento durante le rivolte contadine è stato surrogato dall’attuale Castel Firmian che seppure sia posto anch’esso in luogo strategico, si presenta come un gradevole e signorile palazzotto nobiliare, più che come un baluardo. In epoca medioevale di insedia la chiesetta di San Lorenzo che nel Cinquecento viene accompagnata dalla nuova parrocchiale dell’Assunta che riprende i lineamenti dello Stile Clesiano appena sperimentati nell’omonima arcipretale di Cles. Il paese offre anche interessanti edifici storici residenziali che pur mantenendo prevalentemente immagine e funzione rurali, non mancano di eleganza architettonica che in taluni casi diventa veramente pregevole. In pieno centro vi era anche un mulino che sfruttando la forza di un prezioso rio garantiva alle famiglie un servizio vitale. Mechel rimane comune autonomo fino al 1928, quando in periodo fascista viene unito con Cles pur mantenendo l’identificazione catastale. Quando poi in altri casi si registra il ripristino dei comuni originari, Mechel rimane accorpata a Cles pur con la propria identità territoriale e comunitaria: oggi è la frazione più corposa, estesa e identificabile.

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