L’esposizione prende le mosse da alcuni antichi erbari conservati nella Biblioteca Comunale di Trento, preziosi volumi illustrati che hanno permesso di tramandare per secoli antichi saperi e conoscenze su piante e fiori. Tra questi, i “Commentarii" di Pietro Andrea Mattioli, botanico senese che ha vissuto per lungo tempo a Cles in qualità di archiatra del Principio Vescovo Bernardo Clesio.
Lo studio degli erbari e l’utilizzo curativo delle piante sono soltanto il punto di partenza di un’indagine più ampia, che vuole guardare alla contemporaneità. Al giorno d’oggi non ci si cura più con erbe o fiori, soppiantati prevalentemente da medicinali sintetici. Si può anzi affermare che i ruoli si siano invertiti: in un pianeta che oggi giorno dimostra di essere sempre più malato, è proprio l’essere umano che deve avere cura del mondo vegetale. La mostra, quindi, vuole rappresentare un'occasione per indagare le piante e al contempo portare i visitatori e le visitatrici ad indagarsi su cosa l'essere umano può fare per prendersene cura.
Gli ambienti di Palazzo Assessorile ospiteranno i lavori di artisti e artiste che con la loro pratica hanno messo sotto la lente di ingrandimento il mondo vegetale e il rapporto uomo - natura. Questo, attraverso l’impiego di una pluralità di media: scultura, pittura, disegno, video e installazioni. Tra le prime opere esposte, le tavole botaniche di Donatella Marchetti; ligure ma clesiana d’adozione, come il Mattioli ha trovato ispirazione anche dal territorio anaune per la realizzazione dei suoi lavori.
Video dell'inaugurazione della mostra "Hortus - la natura della cura, la cura della natura" di Trentino TV
Alcune opere esposte alla mostra.
Foto di Francesca Padovan